08-07-2014

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Principio di inerenza dei costi dal punto di vista fiscale

L’iscrizione dei costi nei Bilanci delle imprese deve avvenire nel rispetto del principio di inerenza, non solo contabilmente, ma anche dal punto di vista fiscale, al fine di evitare il disconoscimento dell’onere ovvero contestazioni per operazioni ritenute inesistenti da parte delle Autorità competenti.

Tali contestazioni potrebbero focalizzarsi sulla deducibilità di costi derivanti da fatture per spese generiche o per operazioni non supportate da un’adeguata documentazione giustificativa; il rischio aumenta quando si tratta di operazioni intercompany. In questi casi, infatti, è auspicabile che i soggetti predispongano dei contratti regolatori ad hoc, dove siano elencate le prestazioni oggetto di scambio e siano rappresentate in dettaglio le modalità di calcolo e le somme dei corrispettivi pattuiti. La registrazione di questi contratti e la corretta conservazione della documentazione giustificativa delle prestazioni consentono di dimostrare appieno l’effettiva esistenza delle operazioni messe in atto tra le parti.

L’analisi delle operazioni intercompany (l’esistenza, il rispetto e la registrazione dei contratti, lo scambio di corrispondenza, il calcolo delle tariffe applicate tra le parti, etc.) è una delle principali attività svolte nel processo di revisione legale dei conti.

L’Agenzia delle Entrate sempre con maggior frequenza emette avvisi di accertamento che disconoscono l’iscrizione in Bilancio di costi ed oneri di entità sproporzionata rispetto alle dimensioni dell’impresa.

Particolare attenzione spetta alle spese per consulenze (in alcuni casi iscritte anche nei confronti di soggetti non figuranti in alcun albo professionale) con una rilevante diluizione temporale del pagamento: l’insorgere della contestazione in questi casi trae origine dal disallineamento dei periodi di imposizione fiscale applicato alle parti (dal momento che l’imposizione del reddito del professionista avviene secondo il principio di cassa, mentre la deduzione del costo dell’impresa avviene per competenza economica).

Il rischio di incorrere in questo tipo di sanzioni, rafforza la necessità di predisporre e conservare nel tempo un adeguato livello di documentazione, che supporti le attività svolte e le eventuali scelte di dilazione dei pagamenti (anche nei casi di rapporti professionali consolidati).

Per queste ragioni, i costi di consulenza sono di norma oggetto di analisi approfondite nel processo di revisione legale, le cui attività mirano anche a minimizzare il rischio di eventuali sanzioni da parte delle Autorità competenti.

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